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Non vi sarà mai uno Stato realmente libero e illuminato finché lo Stato non giunga a riconoscere l'individuo come un potere più elevato e indipendente, dal quale derivino tutto il suo potere e la sua autorità. Mi compiaccio di immaginare uno Stato che non consideri minacciata la propria tranquillità da quei pochi che scelgono di vivere in disparte, senza immischiarsi nei suoi affari e senza lasciarsene sopraffare. Il saggio scritto nel 1849 da H. D. Thoreau torna di estrema attualità in quest'epoca di forte contestazione. Corredano l'opera la prefazione di Paolo Gulisano, l'introduzione critica di Martino Laurenti, il saggio "Il tacchino induttivista" di Marco Civra.